Stimolare la visione nei primi mesi con immagini ad alto contrasto
Spesso si sente dire che i neonati vedono in bianco e nero. In realtà non è così: fin dai primi giorni di vita, infatti, i bambini possiedono i fotorecettori che permettono di vedere i colori (i coni). Tuttavia l’acuità visiva, ovvero la capacità di distinguere i dettagli delle immagini a una certa distanza, e la collaborazione tra occhio e cervello, risultano ancora in fase di maturazione e dunque non ancora sviluppate come nell’età adulta.
Ecco che allora, per stimolare le capacità visive e di messa a fuoco dei piccoli fin dalle primissime settimane i genitori possono contare su un alleato prezioso: le immagini ad alto contrasto. Per questo scopo risulta particolarmente efficace il contrasto bianco-nero, che può essere sottoposto ai piccoli fin da subito, ma non solo: con il passare delle settimane, infatti, si possono aggiungere immagini con dettagli a colori saturi.
Vista e visione: due concetti differenti
Un aspetto su cui spesso non si riflette a fondo quando si parla dello sviluppo visivo dei neonati è che vista e visione non sono sinonimi. Con vista si intende la semplice acuità visiva mentre la visione è la capacità di interpretare le immagini che il nostro occhio riceve attraverso un’elaborazione cerebrale. Di conseguenza la visione rappresenta un processo molto più complesso rispetto alla vista, dato che prevede una connessione tra occhio e cervello.
L’acuità visiva dei bambini si sviluppa gradualmente, soprattutto nei primi 6 mesi di vita e raggiunge il suo grado massimo intorno all’anno d’età, mentre la fase plastica dello sviluppo del sistema visivo dei piccoli proseguirà fino a concludersi intorno ai 6-7 anni di età.
Ecco che allora per i genitori stimolare l’acuità visiva attraverso immagini ad alto contrasto diventa cruciale per garantire un corretto sviluppo dell’occhio in tutte le sue parti, ma anche per facilitare il percorso verso una piena visione da parte dei piccoli durante le varie fasi di crescita.
Bianco e nero ma non solo…
Il miglior abbinamento di colori per stimolare al massimo l’acuità visiva dei neonati è quello di bianco e nero. Rappresenta infatti il contrasto più alto possibile tra colori, tanto da “catturare” naturalmente l’occhio dei piccoli. Non è un caso che uno dei più importanti test per fare ipotesi sull’acuità visiva dei bambini in età preverbale, quello delle tavole di Teller, preveda proprio il ricorso a questo tipo di contrasto.
Tuttavia, sempre nell’ottica di stimolare la vista dei neonati, con il passare delle settimane è possibile aggiungere alle immagini ad alto contrasto anche alcuni dettagli colorati, purché con colori saturi e vivaci. Intorno ai 4 mesi i piccoli riescono a distinguere il rosso e il verde, mentre successivamente si evolve anche la capacità di decifrare il giallo, il blu e il viola. Ecco che allora introdurre questi colori senza sfumature nelle immagini che si sottopongono ai bimbi può essere un modo molto efficace per aumentare gradualmente le loro capacità visive.
Giostrine, tappetoni e libri: tanti modi per sfruttare l’alto contrasto
Le modalità attraverso cui è possibile portare agli occhi dei neonati delle immagini ad alto contrasto sono varie. È sempre consigliabile rendere i momenti di “allenamento” dell’acuità visiva delle attività ludiche e piacevoli, in modo da evitare di affaticare i piccoli.
Fin dai primi mesi di vita si può iniziare appendendo delle giostrine Montessori alle culle dei neonati. Questo tipo di accessori hanno la caratteristica di non produrre suoni né melodie e dunque permettono ai piccoli di stimolare solo le proprie abilità visive, come la capacità di fissazione e l’inseguimento di figure in movimento. La più semplice giostrina per culla in assoluto è quella di Munari, composta esclusivamente da figure geometriche in bianco e nero e una sfera di centrale trasparente. Man mano che i neonati crescono e progrediscono dal punto di vista visivo, si può procedere con l’aggiunta di elementi colorati, dapprima ponendo i colori più difficili da decifrare più vicini agli occhi dei piccoli e quelli più semplici più lontani. Con il passare dei mesi si possono aggiungere anche le sfumature di colori e le forme irregolari.
Ma oltre che in culla si possono introdurre all’attenzione dei piccoli elementi ed immagini ad alto contrasto anche nelle loro attività diurne. Lo si può fare ad esempio con i tappetoni per il Tummy Time (link ad articolo su Tummy Time), come quello contenuto nel gioco educativo di QUID+ A pancia in giù (link a scheda prodotto), ma anche con carte, libri e giochi che prevedano questi particolari abbinamenti di colori. L’unica accortezza che i genitori devono tenere a mente è di far interagire il più possibile i piccoli con questi oggetti tenendoli a una distanza di circa 20-30 cm dai loro occhi, in modo che possano realmente captarne e decifrarne contrasti, forme e dimensioni.
Alto contrasto e coordinazione oculo-manuale
Adottare queste strategie con le figure ad alto contrasto, permette di stimolare anche un’altra abilità fondamentale per la crescita dei piccoli: la coordinazione oculo-manuale, vale a dire la capacità di gestire simultaneamente l’informazione visiva e i movimenti degli arti superiori. Con il passare dei mesi, infatti, vedendo immagini che catturano il loro interesse i neonati saranno naturalmente portati a cercare di avvicinarsi alle stesse e di toccarle o afferrarle, ponendo in questo modo le basi per un corretto sviluppo motorio successivo.
Roberta Terrana, oculista pediatrica