L’arrivo di un nuovo membro in famiglia è un momento di grande gioia ma nasconde anche diverse incognite, legate soprattutto alla reazione emotive che possono avere i primogeniti.
I figli maggiori, infatti, fin da quando vengono a conoscenza della gravidanza della mamma, provano emozioni forti, spesso contrastanti: se da un lato sono curiosi di conoscere il nuovo arrivato, dall’altro possono diventare gelosi e possessivi, rendendo più complicato e stancante per i genitori gestire i rapporti famigliari.
Prima consiglio: non screditare le emozioni dei primogeniti
Il primo aspetto che i genitori devono tenere a mente è il fatto che è indispensabile non sottovalutare o screditare le emozioni provate dai figli maggiori. Di fronte alla prospettiva di un nuovo arrivato, infatti, la testa dei primogeniti si affolla di domande tutt’altro che banali, che possono arrivare a mettere in discussione la loro “base sicura”, su cui sapevano di poter fare affidamento. I bambini più grandi potranno infatti dubitare se i genitori si prenderanno ancora cura di loro, se saranno ancora affettuosi nei loro confronti o addirittura se il fratellino o la sorellina non li sostituirà del tutto nel cuore di mamma e papà.
Di fronte a domande di questo tipo è assolutamente naturale che i figli maggiori provino emozioni come rabbia e paura, ma anche stati d’animo più complessi come invidia, gelosia e rivalità, che possono sfociare in situazioni di crisi come capricci e gesti violenti nei confronti del nuovo arrivato, oltre che in problemi di sonno e alimentari e comportamenti regressivi, come voler tornare a dormire con mamma e papà. Compito dei genitori in questa fase non è quello di risolvere il problema nel minor tempo possibile rimproverandoli e bollando le loro emozioni come sbagliate, ma mettere in atto una serie di strategie e accorgimenti per dimostrare vicinanza e comprensione.
Accettare il nuovo fratellino fin dal grembo materno
Il percorso di accettazione del nuovo arrivato da parte dei primogeniti comincia ben prima della nascita del piccolo. Per preparare i bambini a diventare bravi fratelli o sorelle maggiori è infatti indispensabile annunciare loro la gravidanza il prima possibile, in modo che possano comprenderne ogni fase e sfruttare i mesi di gestazione per “razionalizzare” la novità.
Raccontare con parole semplici le varie tappe della gravidanza e del parto, spiegando anche che la mamma dovrà andare in ospedale per qualche giorno, è il modo più semplice per far capire ai bambini più grandi ciò che accadrà. In questo modo i genitori potranno soddisfare la loro naturale curiosità nei confronti di questa situazione nuova prima che venga colmata con fantasie incredibili o inopportune.
Durante la gravidanza si possono poi creare diversi “riti” quotidiani per coinvolgere i primogeniti. Ad esempio i genitori possono chiedere ai maggiori di dare tutte le sere la buonanotte al fratellino o alla sorellina con una carezza o un bacino al pancione della mamma. È inoltre fondamentale farli sentire protagonisti, ad esempio sfogliando degli album di fotografie e ripercorrendo insieme i ricordi più importanti della loro vita fino a quel momento, magari leggendo e commentando insieme dei libri pensati appositamente per questa fase. QUID+ ha approfondito questi temi nei libri Divento fratellino maggiore e Divento sorellina maggiore.
Quando il neonato nasce
Il compito dei genitori, però, diventa ancora più delicato quando il neonato nasce e avviene il primo contatto effettivo tra i fratelli e sorelle maggiori e minori. È importante far comprendere ai più grandi il loro nuovo ruolo il prima possibile, portandoli a conoscere il nuovo arrivato in ospedale e accorciando il più possibile l’inevitabile distacco dalla mamma.
Proprio in occasione di questo primo incontro, un modo per cominciare bene il rapporto tra fratelli e sorelle, è quello di preparare un dono da parte del neonato per il fratello o la sorella maggiore. Ne sono un esempio i libri studiati appositamente dagli esperti di QUID+ Per il mio fratellino maggiore e Per la mia sorellina maggiore. Ovviamente per porre questa “prima pietra” è indispensabile che i primogeniti siano ancora abbastanza piccoli da poterci credere!
Arrivati a casa
Una volta che il neonato arriva in casa, poi, è importante coinvolgere i primogeniti nella sua cura, ad esempio facendosi aiutare nel cambio del pannolino o a cullarlo per l’addormentamento. In questa prima fase è importante che i genitori insegnino a interagire correttamente con il neonato, magari utilizzando un bambolotto o un peluche per spiegare com’è corretto tenerli in braccio, come bisogna tenere la testolina, o essere delicati nel tocco e nelle carezze.
Nel caso in cui i maggiori rifiutino di partecipare a questo tipo di attività è meglio non insistere, ma bisogna dedicare loro qualche attenzione speciale, in modo che non si sentano trascurati e si isolino troppo.
Trovare le parole giuste
I genitori non devono mai dimenticare che i bambini apprendono prima di tutto per imitazione e che quindi ciò che fanno e dicono gli adulti ha un peso importantissimo sul loro modo di vedere il mondo. Ecco che allora, all’arrivo di un fratellino o di una sorellina più piccoli è fondamentale che i genitori costruiscano un ambiente positivo in casa, in modo che i maggiori possano superare naturalmente i momenti di frustrazione o gelosia.
In questo senso le parole sono uno strumento molto importante in mano agli adulti. Reagire malamente ai momenti di crisi dei più grandi sgridandoli, mettendoli in castigo o dicendo frasi come “Ormai sei grande, adesso è lui il piccolino!” o “Comportati da bambina grande” non fanno altro che peggiorare la situazione. Viceversa, se tutti gli adulti di riferimento dei figli più grandi (compresi nonni e zii) contribuiscono a creare un clima comunicativo per cui i primogeniti si convincono di non essere diventati “figli di serie B”, la relazione tra i due fratelli non potrà che migliorare. La chiave migliore per raggiungere questo scopo è quella di “responsabilizzare” i figli maggiori, facendo loro comprendere l’importanza che possono avere per i loro fratellini e sorelline, diventando dei veri e propri punti di riferimento. Attenzione però a non pretendere troppo!
Conclusione
L’amore fraterno è una delle forme di affetto più profonde che una persona possa provare nella propria vita. Mettendo in pratica queste strategie fin dal grembo materno i genitori possono far sì che questo straordinario rapporto possa iniziare nel migliore dei modi, regalando ai propri figli una persona speciale su cui poter fare sempre affidamento nella vita.