DSA a scuola: i disturbi specifici dell’apprendimento

Spesso avrete sentito parlare di DSA, Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Questa sigla rappresenta diverse tipologie di disturbi: la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia. Vediamoli insieme!

Dislessia

La dislessia è la più diffusa e riguarda la capacità di lettura. Negli Stati Uniti le statistiche parlano di una diffusione della dislessia del 15-20% dei bambini, mentre in Italia siamo sul 3-4% circa. Come mai questa disparità?

Lingue “opache” e lingue “trasparenti”

La spiegazione sta proprio nella tipologia di lingua del Paese. I sistemi grafici delle lingue “opache”, come l’inglese, infatti, presentano una maggiore difficoltà, e per questo la dislessia è più facilmente identificabile anche nei casi più lievi.
Nei Paesi di lingue “trasparenti”, al contrario, le percentuali sono più basse, proprio perché, essendo il sistema grafico della lingua più facile da apprendere, i casi più lievi non sono semplici da identificare.

In realtà la lingua italiana non è del tutto trasparente, poiché contiene circa 30 fonemi, ovvero suoni significativi diversi, e 21 grafemi, o lettere. Per avere un grado assoluto di trasparenza il numero di lettere deve corrispondere al numero dei fonemi.

Il bambino dislessico, solitamente legge:

  • Lentamente e in modo esitante;
  • Senza tenere conto della punteggiatura;
  • Commettendo diversi errori;
  • Sostituendo alcune parole con altre simili;
  • Senza che lo sguardo segua il testo in modo regolare.

Disortografia

La disortografia riguarda l’ortografia: nello specifico, è una difficoltà nel riconoscere la corrispondenza esatta tra fonemi e grafemi che non sempre corrispondono in modo biunivoco. Che cosa significa? Che il bambino disortografico ha difficoltà a riconoscere quale lettera (grafema) deve utilizzare per rappresentare un determinato suono (fonema).

Si possono compiere sostanzialmente due tipi di errore:

  • fonologico, in cui il bambino pronuncia un suono correttamente, ma scrive una lettera diversa da quella che lo rappresenta.
  • non fonologico, quando il bambino sa bene quale lettera far corrispondere al suono, ma non rispetta le altre regole del sistema grafico italiano.

Disgrafia

La disgrafia è la difficoltà che si incontra nell’atto fisico ed esecutivo dello scrivere, e chiama in causa la manualità fine del bambino. Per saperne di più: Disgrafia: cosa significa e come si riconosce?

Discalculia

La discalculia, infine, rende difficile attribuire un adeguato significato ai numeri e in generale ai concetti riguardanti la matematica. In particolare riguarda l’abilità di calcolo:

  • nell’intelligenza numerica basale, ovvero nell’organizzazione della cognizione numerica: il riconoscimento immediato di piccole quantità, i meccanismi di quantificazione, la seriazione, la comparazione, le strategie di composizione e scomposizione di quantità, le strategie di calcolo a mente.
  • nelle procedure esecutive, per lo più implicate nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti numerici e gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio.

L’apprendimento è difficile, ma non impossibile!

Per un bambino con DSA l’impatto con la lingua scritta è più complesso perché si devono mettere in campo tantissime abilità contemporaneamente: identificare i simboli, lettere e numeri, riconoscere il suono di ciascuna lettera, mantenere un ritmo costante durante l’attività di letto-scrittura, rappresentare le parole che si sentono con i fonemi corrispondenti, attribuire alle parole il corretto significato.

Se è vero che un bambino con DSA incontra più difficoltà nell’apprendimento della letto-scrittura, non vuol dire che non sia in grado di imparare! Il Rubasillabe è stato studiato proprio per aiutare i bambini, attraverso il gioco, a divertirsi con i suoni difficili! Il passo successivo? Il Rubadoppie per divertirsi a giocare con le doppie!

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