Svezzamento: che schema seguire? I consigli della dietista

Quella dello svezzamento è una delle prime grandi tappe nella crescita dei nostri bambini, in cui è normale incontrare piccole difficoltà: come possiamo affrontare questo momento con consapevolezza e serenità?

La pianificazione del menù è uno dei tanti validi strumenti che possiamo mettere in atto per rispondere a questa esigenza, portando sempre in tavola una varietà di cibi che garantiscano a noi e ai nostri figli i nutrienti di cui abbiamo bisogno. Per farlo, innanzitutto, è importante conoscere il momento per iniziare lo svezzamento e le differenti tipologie.

QUANDO INIZIARE LO SVEZZAMENTO?

Non esiste un momento preciso e uguale per tutti, ma ci sono dei parametri per capire se il bambino è pronto per assumere cibi diversi dal latte materno o artificiale:

  • ha almeno 6 mesi (questo parametro non è da intendere in modo rigido);
  • rimane eretto con la schiena anche sostenuto dal seggiolino;
  • ha perso il riflesso di estrusione della lingua;
  • mostra interesse verso il cibo.

QUALE TIPO DI SVEZZAMENTO SEGUIRE?

Ogni famiglia deve provare per trovare la strada più adatta e il momento più giusto. Fondamentale è sempre osservare il nostro bambino e cercare di capire i suoi bisogni. Esistono ad oggi tre grandi tipologie di approccio allo svezzamento e sono:

  • tradizionale: in questo caso il pediatra o il nutrizionista di riferimento fornisce uno schema fisso che il genitore segue nel pianificare l’alimentazione del bambino. In questo tipo di svezzamento, vengono proposte pappe di diversi gusti, a seconda della tabella fornita, senza offrirgli alimenti in modo libero, e soprattutto partendo da consistenze molto cremose;
  • autosvezzamento: a partire dal sesto mese, viene messo a disposizione del bambino cibo solido di diverso genere, naturalmente tenendo conto delle sue capacità di masticazione e sempre sotto l’attento controllo degli adulti di riferimento. In questo caso non vengono preparate delle pappe, ma i pasti sono uguali o comunque molti simili per tutta la famiglia in modalità finger food: il piccolo di fatto mangia come i genitori;
  • baby-led weaning: questa pratica arriva dal Regno Unito e prende ispirazione dall’autosvezzamento. La differenza sta nel fatto che vengono usate esclusivamente le sue mani per mangiare, quindi i cibi proposti devono essere adatti e crescere insieme alle sue capacità prensili. Il bambino è completamente libero di scegliere cosa mangiare, in quale quantità e a che velocità farlo: non viene mai imboccato, ma gli vengono proposti dei bocconi di cibo che lui mangerà fino a quando non sarà sazio. Si utilizza la regola inglese per fornire ad ogni pasto un alimento ricco in energia, uno ricco in ferro e una piccola porzione di frutta e verdura.

Come organizzare i pasti?

La dietista Verdiana Ramina ci spiega che la colazione è, sì un momento importante, ma i piccoli in svezzamento hanno bisogno di tempo per poterla “apprezzare” perché per loro il latte, materno o artificiale, rimane comunque sempre un costituente importante della loro alimentazione. Sarà quindi fondamentale creare una routine che preveda una “colazione assaggio” per stimolarli a provare piccole quantità di cibo e a condividere il momento con i genitori.

Per preparare la colazione possiamo utilizzare il principio della semplicità:

  • una piccola porzione di cereali soffiati o pane (si inizia con i cereali più piccoli come la quinoa o miglio ammollati in poco latte o bevande) le cui dimensioni vanno calibrate in base alla capacità di masticazione dei bambini.
  • Una piccola quantità di latticini: possiamo usare mezzo vasetto di yogurt, senza esagerare con le quantità e utilizzando quello bianco naturale, o una bevanda vegetale per ammollare i cereali o per preparare un frullato di frutta fresca.
  • Una piccola quantità di frutta secca in crema può essere interessante per aggiungere grassi buoni e sapore.
  • Vitamine e sali minerali non mancano mai grazie alla frutta in pezzi, frullati o spremute.

Se al mattino il bambino sente la necessità di uno spuntino, possiamo offrirgli un po’ di frutta. Per la merenda del pomeriggio può essere utile combinare i “fantastici 6”: frutta fresca di stagione; frutta a guscio (da usare sempre e solo in crema); yogurt bianco intero o vegetale (attenzione agli yogurt alla frutta, perché contengono zuccheri!); cereali soffiati (ottima fonte di carboidrati ed energia); avena in fiocchi; bevande vegetali (di soia, mandorle, avena, riso, ecc.).

Il pranzo e la cena saranno organizzati secondo la regola del piatto sano e seguendo le frequenze indicate dalla piramide alimentare, contenute all’interno del gioco “Pappa con le carte degli animali”, realizzato con la consulenza della dietista delle famiglie Verdiana Ramina.

Gli schemi non vanno considerati come rigidi, non è necessario rispettare il menù alla lettera, ma è importante ritenerlo un aiuto per imparare a rispettare le giuste frequenze dei diversi cibi. Lo svezzamento è un momento importante di condivisione della famiglia: è possibile mangiare insieme con ricette sane e gustose che si possono condividere fin da subito!

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